lunedì 21 luglio 2014

Dunga-bis. Quando il troppo stroppia

 
Tutti gioiosi e festanti per il ritorno di Dunga

Carlos Dunga sarà nominato neo c.t. della "Seleção" nella giornata di domani. L'ex mediano aveva rivestito il ruolo di commissario tecnico dei verdeoro già per quattro anni fino al campionato mondiale in Sud Africa. La scelta da parte della federazione calcistica brasiliana è sicuramente singolare, perché dopo un mondiale catastrofico da parte dei sudamericani ci si aspettava un cambio di rotta deciso. La rinomina di Dunga deve sembrare una pessima barzelletta agli occhi del popolo brasiliano, poiché si ritorna su un tecnico che ha palesato limiti evidenti. Il trionfo in Confederation Cup nel 2009 ha illuso i brasiliani, infatti l'epilogo noi tutti lo conosciamo: Brasile fuori ai quarti di finale contro l'Olanda di Van Maarwijk. 


Il voler ritornare su Dunga pare una soluzione di "convenienza" e brevemente vi spiego il perché: ad ora  non ci sono tecnici sulla piazza in grado di voler e poter ricostruire una selezione disastrata, quanto promettente. I giocatori di talento e giovani ci sono, non nascondiamoci. Il peso però di reggere sul petto un' intera nazione e poi in secondo piano una nazionale spaventerebbe chiunque, tecnici stranieri nella fattispecie. Dunga è sembrato l'unico incosciente da poter accettare tale ruolo, oltre che vestire quei maglioni.

Dunga in versione "casual", nel senso che si è vestito casualmente

La seconda motivazione è piuttosto intuitiva: nelle ultime due partite il Brasile ha incassato un passivo di 10 reti subite, questo ha fatto scattare il campanello d'allarme e si è voluti ripiegare su Dunga. Perché l'ex gigliato ? Semplice, il gioco di Dunga è, per usare una definizione spicciola, "speculino". Il reparto arretrato e la tattica vengono favorite dal prossimo tecnico del Brasile rispetto al gioco fluido e "samba", ma siamo certi che sappia essere così tatticamente ineccepibile? Il dubbio che mi ricopre dopo la notizia della sua nomina mi tormenta la notte, un tecnico che è andato a perdere con una rete di Sneijder di testa un quarto di finale. Mah. La tattica e la preparazione "a tavolino" dovrebbe ridurre al minimo gli errori individuali, ma nel match contro l'Olanda oltre al sopracitato colpo di testa del trequartista olandese, ricordo un'autorete di Felipe Melo e un cartellino rosso di quest'ultimo per un fallo scriteriato su Robben. Il Brasile di Dunga nel mondiale sudafricano ha sofferto contro la modesta compagine della Corea del Sud, un 2-1 striminzito, ma che comunque non ha impedito ai brasiliani di passare il girone. 

La sintesi del mio parere su Dunga, dopo questo vomitevole minestrone di parole, è che ha strutturato una squadra che non sa difendere il vantaggio, vedi match contro l'Olanda, e non riesce a creare gioco nemmeno contro le nazionali più "disastrate". Gli uomini del 2010 erano in potenzialità più talentuosi e navigati degli uomini che nella prossima Coppa America e presumibilmente nel prossimo mondiale russo vestiranno la casacca verdeoro. Siamo sicuri che Dunga possa fare realmente qualcosa? Stiamo parlando di un c.t. che non ha dato un impronta difensiva alla propria squadra, non costruisce gioco, non è coesa ed è facilmente manipolabile sotto il profilo puramente psicologico durante il match. 

Il tempo dirà se sto delirando. Non escludo che verrò smentito. 

domenica 20 luglio 2014

La Top XI "Mondiale" secondo Underdog

La Svezia non si è qualificata al mondiale. Dannazione. 
 Il mio consueto ritardo è da condannare, ma mi premeva dare una lettura personale ai recenti mondiali brasiliani, concedendovi la mia "puerile" Top XI della coppa del mondo sudamericana. Mi preme non cadere nel banale e nel solito "minestrone pseudo giornalistico" che più volte il network ci offre. 
Top XI:

Keylor Navas - La Costa Rica esce ai quarti contro l'Olanda dopo la lotteria dei calci di rigore. Il merito è in gran parte da attribuire all'estremo difensore del Levante. Uno spot per i giovani aspiranti portieri il suo intervento contro l'Uruguay. Ogni mondiale ha la sua fiaba calcistica, durante questa edizione è stato lui a comporla.

Philip Lahm - Il pedigree parla da solo per uno dei migliori terzini di sempre. Il capitano tedesco alza la coppa del mondo come compimento di una carriera ricca di soddisfazioni. Lahm è il trionfo della programmazione tedesca. "Chi sbaglia meno, vince!" 

Ron Vlaar - Il "Signor Nessuno" Vlaar ha annullato Messi, Sanchez e Diego Costa. È il difensore con la percentuale più alta di tackle andati a segno. Il capitano dei Villans si prende una grande rivincita coronando una carriera troppo spesso limitata dagli infortuni. 

Ezequiel Garay - Da scarto del Real Madrid a pilastro della difesa argentina. Il centrale ha disputato un mondiale eccellente, impressionante la sua abilità aerea che lo annovera come uno dei migliori colpitori di testa del panorama calcistico. 

Daley Blind - È sempre vissuto con l'ombra del padre, ex capitano del grande Ajax targato Van Gaal. Nel corso di 3 anni si rivaluta come giocatore. Scalza Boilesen e diviene titolare nell'Ajax di De Boer. Trova spazio in nazionale ai danni di Willems ed acquisisce una certa dimestichezza con il pallone fra i piedi. È un regista, ma gioca da terzino sinistro. 

Hector Herrera - Classico giocatore "Box To Box" che mi scalda il cuore. Piede educato e grande carisma. Le giocate non sono mai banali e la tenuta atletica di questo giocatore è mirabile. Lo ritrovi a sventare un azione pericolosa avversaria e ripartire palla al piede verso l'area opposta. Una delle scoperte di questo mondiale. 

Javier Mascherano - Il capitano dell'Argentina. Quello vero per lo meno. Leggendario il suo salvataggio ai danni di Arjen Robben in semifinale, regge il peso del centrocampo in solitario. Aiuta il compagno di reparto Biglia e lo guida con grande sapienza. Si toglie un po' di polvere dalle spalle e si scrolla di dosso l'etichetta di giocatore finito.

James Rodríguez - La rivalutazione del trequartista in chiave contemporanea. Tecnica, estro e sacrificio. Al di là dell'esser il top scorer torneo è lui il giocatore che più ha sorpreso durante questo mondiale. Non a caso il Real Madrid ha già promesso follie per averlo.

Neymar Jr. - Si dica quel che si dica, ma Neymar è un crack a livello calcistico. Si è caricato una nazione intera sulle spalle e ha portato la selecao alla funesta semifinale contro i tedeschi. La sua colonna vertebrale si è danneggiata e la gogna mediatica ai cui è stato sottoposto Zuniga è vergognosa. Si può discutere il personaggio, ma non il calciatore. 

Arjen Robben - Alieno. Imprendibile. Capitano effettivo dell'Olanda di Van Gaal. Non mi dilungo in descrizioni che noi tutti conosciamo riguardante questo giocatore fenomenale. Una piacevole conferma, gioca un mondiale eccellente ad altissimi livelli. 

Thomas Müller - La fame di chi vuole scrivere la storia. Ricorda l'illustre collega e omonimo. Tecnicamente non è eccellente, non è velocissimo, non è infallibile sotto porta, ma ha una grande predisposizione al sacrificio. È tatticamente molto duttile e nonostante mezzi tecnici e atletici nella norma, con il cuore e la forza di volontà è uno degli artefici della coppa del mondo conquistata dai tedeschi.

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