domenica 20 luglio 2014

La Top XI "Mondiale" secondo Underdog

La Svezia non si è qualificata al mondiale. Dannazione. 
 Il mio consueto ritardo è da condannare, ma mi premeva dare una lettura personale ai recenti mondiali brasiliani, concedendovi la mia "puerile" Top XI della coppa del mondo sudamericana. Mi preme non cadere nel banale e nel solito "minestrone pseudo giornalistico" che più volte il network ci offre. 
Top XI:

Keylor Navas - La Costa Rica esce ai quarti contro l'Olanda dopo la lotteria dei calci di rigore. Il merito è in gran parte da attribuire all'estremo difensore del Levante. Uno spot per i giovani aspiranti portieri il suo intervento contro l'Uruguay. Ogni mondiale ha la sua fiaba calcistica, durante questa edizione è stato lui a comporla.

Philip Lahm - Il pedigree parla da solo per uno dei migliori terzini di sempre. Il capitano tedesco alza la coppa del mondo come compimento di una carriera ricca di soddisfazioni. Lahm è il trionfo della programmazione tedesca. "Chi sbaglia meno, vince!" 

Ron Vlaar - Il "Signor Nessuno" Vlaar ha annullato Messi, Sanchez e Diego Costa. È il difensore con la percentuale più alta di tackle andati a segno. Il capitano dei Villans si prende una grande rivincita coronando una carriera troppo spesso limitata dagli infortuni. 

Ezequiel Garay - Da scarto del Real Madrid a pilastro della difesa argentina. Il centrale ha disputato un mondiale eccellente, impressionante la sua abilità aerea che lo annovera come uno dei migliori colpitori di testa del panorama calcistico. 

Daley Blind - È sempre vissuto con l'ombra del padre, ex capitano del grande Ajax targato Van Gaal. Nel corso di 3 anni si rivaluta come giocatore. Scalza Boilesen e diviene titolare nell'Ajax di De Boer. Trova spazio in nazionale ai danni di Willems ed acquisisce una certa dimestichezza con il pallone fra i piedi. È un regista, ma gioca da terzino sinistro. 

Hector Herrera - Classico giocatore "Box To Box" che mi scalda il cuore. Piede educato e grande carisma. Le giocate non sono mai banali e la tenuta atletica di questo giocatore è mirabile. Lo ritrovi a sventare un azione pericolosa avversaria e ripartire palla al piede verso l'area opposta. Una delle scoperte di questo mondiale. 

Javier Mascherano - Il capitano dell'Argentina. Quello vero per lo meno. Leggendario il suo salvataggio ai danni di Arjen Robben in semifinale, regge il peso del centrocampo in solitario. Aiuta il compagno di reparto Biglia e lo guida con grande sapienza. Si toglie un po' di polvere dalle spalle e si scrolla di dosso l'etichetta di giocatore finito.

James Rodríguez - La rivalutazione del trequartista in chiave contemporanea. Tecnica, estro e sacrificio. Al di là dell'esser il top scorer torneo è lui il giocatore che più ha sorpreso durante questo mondiale. Non a caso il Real Madrid ha già promesso follie per averlo.

Neymar Jr. - Si dica quel che si dica, ma Neymar è un crack a livello calcistico. Si è caricato una nazione intera sulle spalle e ha portato la selecao alla funesta semifinale contro i tedeschi. La sua colonna vertebrale si è danneggiata e la gogna mediatica ai cui è stato sottoposto Zuniga è vergognosa. Si può discutere il personaggio, ma non il calciatore. 

Arjen Robben - Alieno. Imprendibile. Capitano effettivo dell'Olanda di Van Gaal. Non mi dilungo in descrizioni che noi tutti conosciamo riguardante questo giocatore fenomenale. Una piacevole conferma, gioca un mondiale eccellente ad altissimi livelli. 

Thomas Müller - La fame di chi vuole scrivere la storia. Ricorda l'illustre collega e omonimo. Tecnicamente non è eccellente, non è velocissimo, non è infallibile sotto porta, ma ha una grande predisposizione al sacrificio. È tatticamente molto duttile e nonostante mezzi tecnici e atletici nella norma, con il cuore e la forza di volontà è uno degli artefici della coppa del mondo conquistata dai tedeschi.

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